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giovedì 16 aprile 2015

lettera al Presidente del CNSU

Pochi mesi fa avevo deciso di non ripresentare la mia candidatura al Consiglio Universitario Nazionale per tornare a dedicarmi a tempo pieno alla mia principale passione: la ricerca sperimentale e l'insegnamento.
Mi è capitato, inaspettatamente, di ricevere un invito a ricoprire la carica di componente del Comitato di Selezione del Consiglio direttivo dell'ANVUR. Un invito che mi è arrivato dal Presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti che ha visto in me la persona che potesse esprimere al meglio le idee sulla valutazione sostenute dagli studenti.
Una richiesta aperta, disinteressata e trasparente che non mi sono sentito di rifiutare.

Il Comitato di Selezione ha un compito limitato, ma importante. Deve predisporre un bando pubblico internazionale per la presentazione delle candidature a componente del Consiglio Direttivo dell'ANVUR. Il Comitato ha il compitato di selezionare le candidature predisponendo una lista di nominativi compresi fra 10 e 15 da cui il Ministro sceglie i nomi da proporre al Presidente della Repubblica che nomina il Consiglio Direttivo tramite un DPR, sentite le competenti Commissioni Parlamentari.
I componenti da nominare sono quattro nel 2015 (in sostituzione di Castagnaro, Ribolzi, Kostoris, Bonaccorsi) e due nel 2016 (in sostituzione di Fantoni e Benedetto). Il settimo componente (Graziosi) rimarrà invece in carica fino alla fine del mandato di quattro anni.

Il comitato di Selezione è costituto da cinque membri nominati dal segretario generale dell'OCSE, dal Presidente dell'ERC, dal Ministro, dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei e dal Presidente del CNSU. I componenti scelti sono il Prof. Roberto Antonelli (la Sapienza) nominato dall'Accademia dei Lincei, il dr. Andrea Cipollone (Banca d'Italia) nominato dal Ministro, prof. Claudio Bordignon (San Raffaele-Milano) nominato dall'ERC e dr. Dirk Van Damme nominato dall'OCSE. Essi non ricevono compenso.

Ho accettato la nomina rispondendo al Presidente del CNSU Fiorini tramite una lettera che egli stesso vuole rendere pubblica e il cui contenuto anticipo qui.

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Palermo, 2 aprile 2015
Andrea Fiorini
Presidente del CNSU
Caro Presidente Fiorini,

Ti ringrazio per l’onore che mi hai fatto, indicandomi quale componente del Comitato di Selezione per la costituzione del consiglio direttivo dell’ANVUR.
Poiché credo che chi assume un incarico nell’amministrazione pubblica debba agire con trasparenza, mi sembra importante cominciare da me stesso, condividendo con te e con tutto il Consiglio Nazionale degli Studenti alcune riflessioni che mi portano ad accettare questo incarico.
L’avvio nel 2011 delle attività di valutazione da parte dell’ANVUR è stato uno degli eventi più rilevanti degli ultimi anni accademici. Docenti, dipartimenti e strutture intermedie sono stati sottoposti a molteplici iniziative di valutazione messe in campo dall’Agenzia cui gli studenti hanno guardato con grande attenzione senza probabilmente trovare le risposte che attendevano.
Il compito affidato all’Agenzia non era certamente facile, ma la sensazione prevalente nel mondo studentesco e accademico mi sembra essere che il nuovo processo di valutazione sia nato come un corpo esterno, imposto dall’alto attraverso complesse procedure burocratiche, slegato dai problemi reali e urgenti del mondo universitario.
All’esigenza oggettiva di innescare processi di profondo miglioramento della qualità della didattica e della ricerca, si è risposto in termini di formule oscure, implementate senza una necessaria fase di sperimentazione, che nella maggior parte dei casi sono state impiegate per attuare tagli ai finanziamenti degli Atenei più che per migliorare il funzionamento del sistema nel suo complesso. L’esito è stato di avere trasformato la valutazione in un sistema di classifiche che rischiano di distorcere il modo di fare ricerca e che orientano i suoi temi in modo arbitrario, inducendo comportamenti adattativi e opportunistici.
Il rinnovo del consiglio direttivo dell’ANVUR è un’occasione importante per riflettere sulla valutazione alla luce dell’esperienza degli anni trascorsi.
Il primo punto fondamentale, a mio avviso, è stabilire quali siano gli obiettivi della valutazione. Questione che è tecnica e politica nello stesso tempo. Se si vuole che la valutazione divenga una pratica condivisa ed efficace in grado di innescare un miglioramento continuo della qualità della didattica e della ricerca, bisogna che il suo obiettivo primario sia di aiutare gli Atenei a individuare i propri punti di debolezza per consentire loro di superarli attraverso i mezzi effettivamente disponibili. Ed è necessario che questi punti di debolezza vengano individuati tenendo conto delle condizioni di contesto, normative, regolamentari e di finanziamento in cui gli Atenei operano. Inoltre la valutazione deve consentire ai ricercatori più liberi e autonomi di emergere; sono convinto (e penso di non essere il solo) che "l’eccellenza" nasca da pratiche diffuse di libera ricerca.
Con queste motivazioni ho accolto con piacere la nomina da parte tua a componente del  Comitato di selezione per la costituzione del consiglio direttivo dell’ANVUR.
Un incarico impegnativo che ho voluto accettare con l’ambizione di rappresentare le aspettative della componente studentesca, ma anche di quella ampia parte del mondo accademico che crede nella valutazione come strumento di miglioramento del sistema universitario secondo le migliori pratiche internazionali.
La mia speranza, nell’accettare questo incarico, è di avere l’opportunità di esaminare un ampio numero di candidature al Consiglio Direttivo di personalità di elevato spessore scientifico ed esperti di valutazione che siano interessati a mettersi al servizio del sistema universitario.  Mi propongo inoltre di onorare l’incarico che mi hai voluto affidare garantendo la massima trasparenza sulle attività del Comitato.

Cordiali Saluti
Giuseppe Caputo

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